Credevate fosse finita? Pensavate che i nomi già snocciolati bastassero a far tremare le fondamenta del Serpentone? Illusi. Red Bull ha tenuto in serbo i colpi di grazia, le ultime due firme su un contratto scritto col sangue e con l’inchiostro. Il sipario è calato, la lista dei convocati per la cerimonia del 4 ottobre a Corviale è chiusa. E quello che ci troviamo di fronte non è un cartellone. È un manifesto.

Prima, hanno calato il Re. FABRI FIBRA. L’architetto. L’uomo che ha preso il rap italiano quando era un dialetto per pochi e l’ha trasformato nella lingua ufficiale della nazione. Quello che ha insegnato a un’intera generazione che “tecnica” e “contenuto” non sono nemici, ma amanti. La sua presenza al 64 Bars Live non è un’ospitata. È una cattedra. È il maestro che torna a ispezionare l’edificio che ha costruito, per mostrare a tutti come si fa, ancora una volta, con la fame di un esordiente e la saggezza di un veterano.
E poi, l’ultima, letale pennellata: TONY BOY. Il poeta malinconico della nuova scuola, il ragazzo che ha trasformato le sue ansie in melodie contagiose e barre che ti si piantano dentro. E non è un caso che sia lui a chiudere il cerchio. Il suo ultimo 64 Bars è una gemma prodotta da Sick Luke, lo stesso Sick Luke che sarà lì, in console, a orchestrare l’intera apocalisse sonora. Non è una coincidenza, è un disegno. È la connessione perfetta tra il producer dell’evento e una delle voci più riconoscibili del presente.
Ora guardatela, questa squadra d’assalto. Ammiratela in tutta la sua brutale, chirurgica perfezione:
- Il Maestro: FABRI FIBRA
- Il Cuore Nero di Roma: NOYZ NARCOS
- Il Nervo Scoperto: BABY GANG
- L’Ambasciatore dell’Asfalto Francese: LACRIM
- Il Poeta del Nuovo Millennio: TONY BOY
- La Lama più Affilata: ELE A
- I Guardiani del Tempio Romano: DANNO & UZI LVKE
- L’Alchimista ai Piatti: SICK LUKE
Questo non è un gruppo di rapper. È una congrega di specialisti della parola. Ognuno con la sua arma, ognuno col suo stile, tutti uniti sotto un’unica, sacra legge: quella delle 64 barre. Niente ritornelli, niente cazzate. Solo tu, il beat e la verità. È la forma più pura di questa arte, portata via dagli studi di registrazione e gettata nell’arena, sul cemento di Corviale, dove il rap è nato e dove continua a vivere.
Dopo tre anni a Scampia, la scelta di Roma, di questo quartiere, continua a raccontare la stessa storia: la cultura non nasce nei salotti del centro, ma nelle vene di cemento delle periferie.
La squadra è fatta. La data è fissata. Le scuse sono finite. Ora tocca a te. Decidere se essere uno di quelli che, il 5 ottobre, guarderà i video su YouTube, o uno di quelli che potrà dire: “Io c’ero. Ho sentito il cemento tremare”.
Cosa aspetti? acquista ora il tuo biglietto per il Red Bull 64 Bars Live di Roma del 4 Ottobre 2025!